Quando siamo ormai in procinto di partire per Los Angeles per l'edizione dell'E3 di quest'anno, facciamo il punto della situazione su quello che si sa sulle nuove console. Intanto il primo game di una lunghissima partita al meglio di cinque set si è giocato in occasione dei Reveal Event delle due console. Chi lo ha vinto?
Produrre un videogioco oggi è sempre più complicato, perché gli interessi del pubblico sono molto eterogenei e perché il target di riferimento non più formato solo dai giocatori di vecchia data.
Molte persone si stanno disaffezionando dalla componente single player dei giochi, preferendo dedicarsi a oltranza al multiplayer. Quali sono i motivi alla base di questo fenomeno? Assisteremo ad un ulteriore ridimensionamento del gaming in single player?
Il media videoludico ha da sempre incontrato diverse difficoltà e, ancora oggi, non è riuscito a imporsi in maniera totale. Si tratta di un media senza una storia, senza forti canali di veicolazione delle informazioni che lo riguardano e ignorato da molte fasce di utenza. Le cose si complicano, adesso, con la crisi economica e le emergenti forme di gaming.
Giocare a un titolo artistico attiva una parte del cervello legata alle emozioni e alle prospettive, mentre giocare in multiplayer porta alla reazione di una parte del cervello che invece sottintende l'aggressività e il mantenimento della specie. Due opposti, apparentemente inconciliabili, che impediscono, tutt'oggi, al mondo dei videogiochi di raggiungere gli equilibri che si prefigge.
Il rilascio di alcuni media di intrattenimento e i fatti di cronaca hanno riacceso il dibattito sulla presenza dei contenuti violenti in film e videogiochi. Dobbiamo rassegnarci definitivamente all'onnipresenza del contenuto violento?
L’ultimo quarto del 2012 ci ha consentito di mettere le mani su due titoli di grande richiamo. Due ‘nuovi capitoli’ di saghe gloriose che, stando alle rispettive dichiarazioni d’intenti, vogliono mettere il giocatore nei panni dei più letali assassini della storia. Eppure, le differenze tra Assassin’s Creed III e Hitman: Absolution sono ampie come quelle che intercorrono tra il giorno e la notte. E, come credo sia ovvio, non sto parlando soltanto di ambientazione e risvolti ‘cosmici’ della trama.
Prosegue il sondaggio sul forum di Hardware Upgrade attraverso il quale chiediamo alla nostra community di esprimere la propria preferenza sul miglior videogioco per PC e console domestica del 2012. Il primato, quest'anno, sembra determinato da una lotta a due tra Far Cry 3 e Mass Effect 3.
I due titoli di Ubisoft Montreal recentemente rilasciati hanno un approccio sostanzialmente opposto all'annoso problema dei videogiochi, ovvero inserire la storia all'interno delle meccaniche di gioco e fare in modo che questa operazione sia fluida e digeribile dal giocatore.
Le donne influiscono sull'80% degli acquisti. Il 60% degli online gamer sono donne e il 94% delle ragazze minori di 18 anni gioca regolarmente con i videogiochi. Nonostante questi numeri, i produttori di videogiochi incontrano enormi difficoltà a realizzare dei titoli per le esigenze del pubblico femminile.
Il nuovo progetto dell'autore di Populous e Black & White, che si chiama Curiosity: Cosa c'è Dentro il Cubo?, ha attirato le attenzioni della rete e segna in qualche modo un ritorno alla metafisica nel media videoludico per Molyneux.
Xcom Enemy Unknown è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno poteva immaginarsi che Firaxis Games sarebbe riuscita a catturare il fascino di un genere considerato morto e sepolto dalla maggior parte dei giocatori, e a offrire un prodotto che, in definitiva, è indirizzato a qualsiasi tipo di giocatore. Perché non ci interessa più questo tipo di gioco e non ne siamo più attratti?
Le difficoltà che sta attraversando l'industria dei videogiochi inaspriscono il sempre complicato rapporto che c'è tra produttori e giocatori. Se internet ha cambiato molti aspetti di questa frastragliata relazione, dando più voce in capitolo ai giocatori, lo stesso media videoludico ha assunto una connotazione sensibilmente differente rispetto a qualche anno fa.
Può esserci una reale evoluzione del media videoludico se non c'è allo stesso tempo un miglioramento della tecnologica e un crescere delle capacità di elaborazione dei sistemi informatici? È un caso che avanzamento tecnologico e processo di innovazione nel mondo dei videogiochi si siano arrestati contemporaneamente?
Il nuovo Tomb Raider, la cui uscita è prevista nel mese di marzo 2013, induce a una serie di riflessioni sui cambiamenti occorsi al media videoludico negli ultimi anni. È più vicino a Heavy Rain che ai vecchi Tomb Raider. Dobbiamo definitivamente rinunciare alla sfida?