Bleszinski: i titoli giapponesi non dovrebbero trascurare il multiplayer
Secondo il padre di Gears of War, titoli come Shadows of the Damned e Vanquish avrebbero avuto più successo se arricchiti da una componente online.
di Davide Spotti pubblicata il 15 Maggio 2012, alle 12:01 nel canale VideogamesCliff Bleszinski ha dichiarato che gli sviluppatori giapponesi non dovrebbero ignorare la componente multiplayer se desiderano davvero migliorare la loro posizione sul mercato globale.
"Il mio suggerimento al Giappone è che, in un mercato come quello attuale basato sul supporto fisico, non sia possibile ignorare il multiplayer", ha dichiarato Bleszinski nel corso di un'intervista rilasciata a Gamasutra. "Non sto dicendo di introdurre il multiplayer in qualunque gioco", ha precisato, prima di citare Shadows of the Damned e Vanquish come lampanti esempi di prodotti che avrebbero potuto trarre notevoli benefici dalla modalità multigiocatore.
In merito al titolo sviluppato da Grasshopper ha commentato: "E' stato un gioco magnificamente folle, con un gameplay davvero divertente, ma senza un'esperienza co-op multiplayer. Non sto dicendo di fissarsi sulla modalità competitiva; ci sono un miliardo di modi differenti per fare sì che i giocatori interagiscano con altri giocatori".
"E nel caso in cui si intenda realizzare uno shooter in terza persona... il fatto che Vanquish non avesse una modalità multiplayer è stato un crimine. Questa IP era particolarmente interessante, tanto da sembrare occidentale, ma il gameplay era notevole, l'atmosfera... o ho ribadito spesso che se Gears è una specie di treno a carbone che avanza sbuffando alla Wild Wild West, questo Vanquish è il treno proiettile giapponese, con il giusto stile e tutte le carte in regola. E non c'è assolutamente ragione per cui non debba potermi muovere, fare enormi scivolate e librarmi in aria, in un'arena con altri giocatori".
Bleszinski ha inoltre ammesso di aver apprezzato le scelte compiute da From Software con il multiplayer proposto dapprima in Demon's Souls e in seguito in Dark Souls. Un tipo di ricerca che, secondo il lead designer di Epic, dovrebbe "ispirare un sacco di sviluppatori occidentali al fatto che è possibile introdurre elementi di connettività in giochi pensati per la campagna, e ottenere un'esperienza più dinamica".
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPerò ci sono alcuni giochi che beneficierebbero indubbiamente da una modalità co-op (vedi Skyrim), quindi quella non sarebbe una cattiva idea implementarla, se possibile.
Il bue che chiama cornuto l'asino.
sono d'accordissimo con te
preferisco giocare da solo in single e godermi un gioco con una bella storia,piuttosto che giocare online con dei caproni che magari usano anche cheat e glitch ogni volta ... non c'è nessun divertimento nel fare così
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".