Transgender accusa Valve di discriminazione e chiede 3 milioni di danni

Transgender accusa Valve di discriminazione e chiede 3 milioni di danni

Un'ex impiegata, che ha lavorato per Valve come traduttrice, accusa Valve di aver contribuito a creare un ambiente di lavoro ostile nei confronti della sua sessualità.

di pubblicata il , alle 18:31 nel canale Videogames
 

Un'ex traduttrice di Valve Corporation ha citato in giudizio la compagnia responsabile di Steam. Chiede 3,1 milioni di dollari di danni perché il suo supervisore avrebbe creato un ambiente di lavoro ostile in seguito al suo intervento chirurgico per il cambio di sesso. La notizia è riportata da Polygon.

Valve

Questa dipendente, che nei documenti processuali è indicata solo con le iniziali del suo nome, dice di essere stata licenziata dopo essersi recata alle risorse umane per lamentarsi del trattamento ricevuto dal supervisore in questione. La denuncia riguarda anche le modalità di assegnazione dei lavori di traduzione all'interno di Valve: secondo l'accusa, infatti, la compagnia sfrutterebbe alcune persone interessate ai suoi giochi per ottenere gratuitamente il servizio di traduzione. Sembrerebbe, quindi, che distribuisse gratuitamente dei giochi in cambio di traduzioni, sfavorendo così i professionisti del settore.

Valve viene accusata di discriminazione, ritorsione e di altri quattro capi di imputazione. La causa è stata inoltrata il 12 aprile 2016 e Valve ha già respinto tutte le accuse. Ci si riferisce ad avvenimenti iniziati nel 2012, quando il querelante chiedeva a Valve il trasferimento a Los Angeles per potersi sottoporre all'intervento chirurgico per il cambio di sesso. La richiesta veniva accordata e il querelante iniziava a lavorare da casa. La società però riclassificava il querelante come imprenditore indipendente.

La traduttrice ha continuato a lavorare per Valve fino all'inizio di quest'anno, quando ha comunicato all'ufficio di risorse umane le sue rimostranze circa la rete di traduttori non pagati che la compagnia aveva messo in piedi nel frattempo. Secondo questa impiegata, Valve avrebbe fatto "false promesse" per ottenere traduzioni gratuite. Quando la traduttrice si è offerta di ritornare a lavorare nella sede di Washington è stata prontamente licenziata.

Lei sostiene di essere stata licenziata a causa della sua denuncia e per il cambio di sesso. Dopo l'intervento, infatti, i suoi supervisori hanno creato un ambiente di lavoro ostile nei suoi confronti iniziando a riferirsi a lei con "it", il pronome usato per gli oggetti inanimati e per gli animali.

59 Commenti
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SpyroTSK25 Maggio 2016, 18:55 #1
Originariamente inviato da: Bivvoz
Il fatto che accusi di tante cose a me sembra indice che è stata licenziata per altro e si attacchi a tutto per prendere dei soldi.


Abbi pazienza, ma fà fare lavori altrui violando le norme interne dell'azienda, promette cose che non può mantenere e per di più dopo che l'azienda ha acconsentito al suo trasferimento per il cambio di sesso, la denunci pure per discriminazione perchè ti ha licenziato per i due motivi sopra citati?
Skelevra25 Maggio 2016, 18:57 #2
Originariamente inviato da: SpyroTSK
Abbi pazienza, ma fà fare lavori altrui violando le norme interne dell'azienda, promette cose che non può mantenere e per di più dopo che l'azienda ha acconsentito al suo trasferimento per il cambio di sesso, la denunci pure per discriminazione?


Guarda che è così che campano i SJW
SoxxoZ25 Maggio 2016, 19:57 #3
Originariamente inviato da: Bivvoz
Sai che non ho capito il senso del post?

Per forza, lui non ha capito l'articolo.
Noir7925 Maggio 2016, 20:22 #4
Magari questo é un altro che pretende di scegliere i pronomi a cui viene riferito sulla base della sua delusione personale di voler essere ció che non é... e poi denuncia la compagnia quando qualcuno non si adatta alle sue assurde pretese.

Fanno bene le compagnie a liberarsi di impiegati che causano problemi, altrimenti rischiava che andava a finire come questa scuola.
OttoVon26 Maggio 2016, 00:42 #5
La [U]tipa[/U] postata da Noir79 è fuori, continuavano a chiamarla con she e lady.
Sorvolo sul risarcimento, ma minacciare il licenziamento è troppo.


Questi signorO devono capire l'eventuale shock che potrebbe subire il collega, vedendo entrare un qualcosa che non riconosce più come... TE.
Voce diversa, corpo diverso, il colore dei capelli... Prima c'era Belle, oggi è entrato Rocco (viceversa).

Anch'io potrei rimanerci di sasso.
Tema molto ampio, su un forum non si ha il tempo per discuterne.
Ringraziando il Neutro Originario
Tasslehoff26 Maggio 2016, 01:05 #6
Originariamente inviato da: Noir79
Magari questo é un altro che pretende di scegliere i pronomi a cui viene riferito sulla base della sua delusione personale di voler essere ció che non é... e poi denuncia la compagnia quando qualcuno non si adatta alle sue assurde pretese.

Fanno bene le compagnie a liberarsi di impiegati che causano problemi, altrimenti rischiava che andava a finire come questa scuola.
Beh anzitutto il sito che hai linkato è tutto fuorchè una fonte imparziale sul tema, già dal nome del sito si evince il bigottismo e la totale noncuranza e anzi sberleffo delle diversità altrui; non si capisce poi da quale pulpito venga questo loro diritto di appioppare giudizi a tutto e a tutti, magari sbandierare la propria ottusità va di moda tra l'elettorato conservatore statunitense

Sorvolando sul caso specifico (di cui la scarna news da un quadro poco chiaro) è palese che esiste un clima ostile per le persone non chiaramente classificabili con cisgender, quindi omosessuali, transessuali e qualsiasi altra variante.
Parlare di "delusione personale" è sintomatico del livello di ignoranza sul tema, basta andarsi a leggere o vedere qualche testimonianza di persone che vivono questa condizione per rendersi conto di quanto coraggio ci voglia nel combattere ogni giorno per diritti che dovrebbero essere tali a prescindere dal genere con cui si nasce o dal proprio orientamento sessuale.

Andando a Valve o più in generale alle grandi firme dell'IT mondiale ci sono un'infinità di casi di persone mobbizzate ed emarginate con le scuse più stupide.
Aziende che si vantano del loro essere "cool", aperte, disponibili, luoghi paradisiaci dove poter lavorare, dove invece si vive con il costante peso del ricatto di responsabili incapaci e prevenuti; spesso poi per subire questi trattamenti degradanti non occorre nemmeno essere gay, lesbica o transessuale, basta anche semplicemente essere donna
Noir7926 Maggio 2016, 01:26 #7
Originariamente inviato da: Tasslehoff
Beh anzitutto il sito che hai linkato è tutto fuorchè una fonte imparziale sul tema, già dal nome del sito si evince il bigottismo e la totale noncuranza e anzi sberleffo delle diversità altrui; non si capisce poi da quale pulpito venga questo loro diritto di appioppare giudizi a tutto e a tutti, magari sbandierare la propria ottusità va di moda tra l'elettorato conservatore statunitense


Perché dal nome del sito (Chicks on the Right) si dovrebbe evincere "bigottismo"? Attenzione che quella parola é una spada a doppio taglio.

Originariamente inviato da: Tasslehoff
Sorvolando sul caso specifico (di cui la scarna news da un quadro poco chiaro) è palese che esiste un clima ostile per le persone non chiaramente classificabili con cisgender, quindi omosessuali, transessuali e qualsiasi altra variante.


Davvero? Veramente in America ci sono state persone che sono state licenziate solo per aver espresso opposizione al "matrimonio" gaio, direi che il clima ostile c'é soprattutto verso chi non accetta ogni diktat dei fascisti arcobaleno.

Originariamente inviato da: Tasslehoff
Parlare di "delusione personale" è sintomatico del livello di ignoranza sul tema, basta andarsi a leggere o vedere qualche testimonianza di persone che vivono questa condizione per rendersi conto di quanto coraggio ci voglia nel combattere ogni giorno per diritti che dovrebbero essere tali a prescindere dal genere con cui si nasce o dal proprio orientamento sessuale.


Qui non si sta parlando di chi semplicemente voglia vestirsi o comportarsi come persone del sesso opposto, che per quanto bizzarro é del tutto legittimo, stiamo parlando di chi minaccia conseguenze legali per chi usa termini e pronomi fattualmente e biologicamente corretti. Che solo perché hanno deciso di sentirsi offesi da un linguaggio incontrovertibilmente legittimo vogliono punire chi non li accetta per quello che non sono e non saranno mai.
Si, questo significa delirare.
OttoVon26 Maggio 2016, 02:07 #8
Guarda che il coraggio serve quotidianamente a tutti.
Affrontando la vita senza coraggio finirai succube del primo arrogante che passa.

dove invece si vive con il costante peso del ricatto di responsabili incapaci e prevenuti

Mi pare prevenuto il tuo "incapace".
Uno può fare l'odioso ed essere il più preparato di tutti.
Anzi, per esperienza, posso dirti che i più odiosi sono proprio quelli che sanno di valere.


Fa sempre piacere leggere che l'altro è ottuso e miope, solo perché vede la cosa da un'altra prospettiva.
Lo sanno tutti che una persona non cambia sesso per sport, chiaramente ha la risolutezza necessaria per affrontare le varie operazioni. Chapeau!
Al momento resta il libero pensiero, quindi non puoi far piacere a tutti questa tua decisione.

Da quello che ho capito: un cisgender è colui che sta a proprio agio con il sesso con il quale nasce.
Se così fosse lesbiche e gay, cioè gli omosessuali in generale, non possono rientrare tra i trans. Loro sono donne e uomini che stanno bene così, vanno solo a letto con persone dello stesso sesso.
Questo è un tema delicato, finirete per fare muro contro muro e ciccia.
cronos199026 Maggio 2016, 07:46 #9
Originariamente inviato da: Noir79
Qui non si sta parlando di chi semplicemente voglia vestirsi o comportarsi come persone del sesso opposto, che per quanto bizzarro é del tutto legittimo, stiamo parlando di chi minaccia conseguenze legali per chi usa termini e pronomi fattualmente e biologicamente corretti. Che solo perché hanno deciso di sentirsi offesi da un linguaggio incontrovertibilmente legittimo vogliono punire chi non li accetta per quello che non sono e non saranno mai.
Si, questo significa delirare.
Non entro nel merito della questione, perché le informazioni date sulla notizia sono ben poche: dare giudizi a favore di una o l'altra parte lo considero abbastanza supponente da parte di chiunque in questi casi.
Senza considerare che tra chi ha postato finora, credo nessuno possa comprendere quello che una persona che si sottopone ad un cambiamento del genere stia passando, vista dagli occhi di chi gli sta attorno soprattutto nell'ambiente di lavoro.

Trovo fuori luogo dare contro al dipendente in questione senza sapere la reale situazione dei fatti, dove nell'articolo proposto viene solo accennata la situazione. E sinceramente (pur non condividendo certe scelte di alcune persone) non capisco dove si evince che è il dipendente ad essere in torto.

Nella mia ignoranza mi limito a dire che mi sembra puerile ridurre tutta la situazione solo al semplice "insulto" verbale: sia perché in 4 anni possono essere successi tantissimi casi di discriminazione di vario tipo (non lo sappiamo), sia perché anche dal poco che è scritto si parla anche di altre situazioni per così dire "spiacevoli" (al che, a questo punto, mi domando perché non se ne tenga conto: per far valere meglio la propria tesi?).

Infine, sempre nella mia ignoranza, non mi pare neanche che si siano usati pronomi fattualmente e biologicamente corretti. Il mio inglese zoppicherà parecchio, ma da che ricordi si usa "he" per indicare i maschi, "she" per indicare le femmine e "it" è neutro e serve ad indicare cose ed animali.
Tu saresti contento se venissi considerato un oggetto o un animale?
Doraneko26 Maggio 2016, 08:58 #10
Originariamente inviato da: cronos1990
Infine, sempre nella mia ignoranza, non mi pare neanche che si siano usati pronomi fattualmente e biologicamente corretti. Il mio inglese zoppicherà parecchio, ma da che ricordi si usa "he" per indicare i maschi, "she" per indicare le femmine e "it" è neutro e serve ad indicare cose ed animali.
Tu saresti contento se venissi considerato un oggetto o un animale?


"it" come hai detto tu è neutro, ma non è solo per cose o persone. Ad esempio in "who is it?" è assessuale ma è chiaramente riferito a qualcuno.
Se uno nasce maschio e viene visto come tale, non può sentirsi offeso se ci si riferisce a "lui" e non a "lei", non c'è malafede in ciò. Bene saremmo messi se ognuno avesse l'assurda pretesa di uscire dai canoni del buon senso e di quelle che vengono comunemente accettate come forme rispettose per pretendere che ci si riferisca a lui in modi assurdi (tipo il "they" del link).
Adesso è la comunità lgbt che sta acquistando importanza, un domani che dovesse diventare più importante quella dei giocatori online uno potrebbe volere che ci si riferisca a lui col nome del suo personaggio? "Non chiamarmi Mario Rossi, chiamami TheKiller1234"

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