Dall'Unicef un videogioco disturbante per sensibilizzare sulla guerra in Sud Sudan
Il videogioco, mostrato a una convention a Washington DC, è stato così scioccante da indurre alcune delle persone presenti a uscire dalla sala.
di Rosario Grasso pubblicata il 19 Dicembre 2014, alle 10:01 nel canale VideogamesQuello mostrato dall'Unicef a una convention a Washington DC era un falso videogioco, ideato per richiamare le attenzioni sulle drastiche condizioni in cui versano i bambini del Sud Sudan, la nazione africana che è coinvolta da un anno in un sanguinoso conflitto che ha prodotto oltre 50 mila vittime.
Il videogioco mostrato alla convention Video Gamers United ha come protagonista una bambina di 7 anni e si intitola Elika’s Escape. Il pubblico presente in sala, all'inizio della proiezione, non sapeva che la storia raccontata fosse vera e che la donna che ha ispirato il personaggio di Elika, Mari Malek, fosse seduta nelle ultime file della sala.
Questo prodotto è stato realizzato con la collaborazione dell'agenzia creativa MMB, della casa di produzione Big Block Live e del regista Joe Sabia. Nella prima scena mostra la morte della madre di Elika per colera, mentre il fratello maggiore della protagonista, durante un attacco militare, muore a sua volta nel tentativo di proteggere la sorella. Elika fugge con in braccio il fratellino neonato e un proiettile la sfiora. "Vogliamo mettere anche i bambini davanti a un alto livello di orrore", hanno detto i rappresentanti dell'Unicef.
Successivamente sullo schermo comparivano i campi profughi pieni di malati. Ma la scena più raccapricciante è quella che pone il giocatore davanti a un'atroce scelta: prostituirsi o vedere il fratellino morire di fame. È a questo punto della proiezione che la gente ha iniziato ad abbandonare la sala, spingendo Mari a mostrarsi al resto del pubblico.
"Quello che avete visto non è un videogioco", ha esordito Mari. "La storia di Elika è vera, sono io, ed è la storia di molti bambini del Sud Sudan, che vivono esperienze di questo tipo tutti i giorni lontano dalla telecamere di tutto il mondo".
Dallo scorso dicembre, in Sud Sudan quasi 750 mila bambini sono stati sfollati e più di 320 mila vivono attualmente come rifugiati. Si stima che circa 400 mila bambini sono stati costretti ad abbandonare la scuola e 12 mila di loro fanno oggi parte delle forze dell'ordine o di uno dei gruppi coinvolti nel conflitto. "Dato che le strutture sociali locali sono state danneggiate, molti bambini sono ancora più esposti alla violenza, agli abusi sessuali e allo sfruttamento", dice l'Unicef.
Questo non è certo il consueto modo di procedere per l'Unicef, ma per una volta l'associazione umanitaria a difesa dell'infanzia ha voluto creare un contenuto veramente disturbante e profondamente efficace. "Il pubblico presente alla convention era veramente inorridito", ha detto un rappresentante dell'Unicef a Polygon. "Il che è tristemente ironico, visto che ciò che è fastidioso vedere in un videogioco accade realmente a questi bambini".
"La realtà è che nessun videogioco potrà mai trasmettere accuratamente l'orrore che vivono questi bambini tutti i giorni. Attacchi mortali, la distruzione delle scuole e la perdita di persone care sono tutte cose reali per questi bambini".
L'Unicef incoraggia a partecipare sui social media al dibattito sul Sud Sudan utilizzando l'hashtag #southsudannow.
8 Commenti
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https://www.youtube.com/watch?v=BALBUyoTxQM
pero gta deve essere censurato e criticato ogni volta, quello dell'unicef invece viene apprezzato
GTA ridicolizza, fa sembrare morte e dolore insignificanti e la violenza un divertimento. Direi proprio uguali!
Penso che chiunque abbia attraversato il Volga sappia di cosa parlo.
pero gta deve essere censurato e criticato ogni volta, quello dell'unicef invece viene apprezzato
Forse non hai capito che hanno detto che NON e' un videogioco... lo hanno raccontato come se lo dovesse essere stato e si sono fermati: si sarebbero fermati comunque prima o poi.
Hanno presentato un falso videogioco per sensibilizzare la gente, non dico per poter partecipare alla fiera, perche' saranno stati in accordo.
[U]Quindi[/U] loro non farebbero mai un videogioco del genere realmente (e non l'hanno fatto) e certamente avrebbero da che dire anche su GTA-xyz, coerentemente.
L'unica impressione invece "a pelle" e' che tutto il video in realta' sia il video vero di sensibilizzazione, in cui anche chi se ne va e' un attore e l'abbiano girato apposta. Non mi sembrano naturali quelle facce e quelle movenze di chi se ne va.
Tutto quanto detto non riguarda quello che penso io su certi temi: ho solo riportato la mia interpretazione sull'accaduto.
Giusto ieri (a volte la fatalita' e' davvero al limite del credibile) ho scoperto un video di una mia ex compagna delle medie che e' diventata suora comboniana, e fa il medico, ed e' proprio in SUD SUDAN, ma per fortuna, a detta sua in un posto dove per ora non vi sono grossi problemi di battaglie.
Un augurio a Sr. Sara.
pero gta deve essere censurato e criticato ogni volta, quello dell'unicef invece viene apprezzato
Risposta terra terra: in GTA le dai, le prendi e le ridai più forte ma resta sempre un gioco, mentre in questo 'gioco' le prendi, le riprendi e le riprendi ad libitum ed è la realtà.
Disturbante.
Sud Sudan.
Forse è meglio lasciare tutto in inglese. Oppure trovare qualcuno che [S]corregga[/S] riscriva gli articoli prima di pubblicarli. Perfino Google traduttore è meglio.
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