Legacy of the Void, l'RTS vecchio stile ora dedicato ai protoss

Legacy of the Void, l'RTS vecchio stile ora dedicato ai protoss

Legacy of the Void è l'ultimo capitolo della trilogia in cui è stato suddiviso Starcraft II. Si tratta di un gioco a sé stante che può essere acquistato anche se non si possiedono i già rilasciati Wings of Liberty ed Heart of the Swarm e che ripropone le medesime meccaniche di gioco che hanno decretato, ormai tanti anni fa, il successo di Starcraft, condite con qualche novità interessante per i fan e con una campagna single player strutturata in maniera decisamente efficace.

di , Jonathan Russo pubblicato il nel canale Videogames
Blizzard
 

L'Armata d'Oro

Così come gli altri due capitoli di Starcraft II, ovvero Wings of Liberty ed Heart of the Swarm, anche Legacy of the Void punta a offrire a tutti i fan di RTS una storia profonda e ben raccontata, alla maniera di un film. Protagonista delle vicende è la civiltà dei protoss, storicamente quella più misteriosa e per certi versi affascinante nell'universo di Starcraft. I mitici Artanis e Zeratul saranno, infatti, i principali protagonisti della nuova storia, che allo stesso tempo si incrocerà con le vicende di Jim Raynor, ex sceriffo diventato leader dei ribelli, e di Kerrigan, la Regina delle Lame degli zerg, che avevamo iniziato a seguire negli episodi precedenti.

Starcraft II, nella parte single player, conferma ancora una volta di essere basato su una storia interessante, sfaccettata e complessa, che farà la felicità dei fan di storie di fantascienza. Mai banale, dai ritmi narrativi sostenuti e capace di amalgamarsi bene con il gameplay da RTS, la storia di Legacy of the Void torna ai fasti di quella del primo Wings of Liberty, dimostrandosi più concreta e coinvolgente rispetto alle ben più blande vicende di Heart of the Swarm. Inoltre, il carisma dei protoss si sposa bene con il tipo di vicende individuate dagli scrittori di Blizzard, andando a ricordare altri videogiochi del genere fantascientifico, e penso ad esempio ad Halo.

Inoltre, si tratta di una campagna single player tosta da affrontare, rivolta principalmente ai fan storici di Starcraft. Niente può essere dato per scontato: l'IA non tollera errori o impreparazioni nel saper usare per bene le unità sul campo di battaglia. Che, come vuole la tradizione di Starcraft, hanno precise caratteristiche di attacco e di difesa, oltre che di movimento e sul piano delle abilità. Usare gli Zeloti come "tanker" degli Zergling e poi schierare i Precursori alle spalle per infliggere danno è la strategia di base di Starcraft, che i giocatori hanno imparato a padroneggiare ormai da diversi anni, ma allo stesso tempo bisogna andare molto più in là solo per completare la campagna single player, figuriamoci poi per essere competitivi nel multiplayer.

Legacy of the Void, come dicevamo, completa la trilogia di Starcraft II, ma il franchise made in Blizzard avrà allo stesso tempo un futuro, come recentemente annunciato al BlizzCon. A partire dalla primavera 2016, infatti, ci saranno dei mission pack incentrati su Nova, il Ghost terran, già protagonista di quel StarCraft: Ghost diventato celebre per essere una delle tante opere incompiute e cancellate da Blizzard.

Quanto alle vicende di Legacy of the Void, si seguono dalla prospettiva di Artanis, il Gerarca leader della misteriosa razza dei protoss. La storia ruota intorno alla connessione psichica chiamata Khala a cui sono soggetti tutti i protoss e alla perdita del pianeta natale di Aiur per opera dello Sciame degli zerg. Avvertito da Zeratul circa il nefasto destino della civiltà protoss e della necessità impellente di recidere i legami con il Khala, che conduce alla prematura dipartita dello stesso Zeratul, Artanis è chiamato a guidare l'Armata d'Oro per riconquistare Aiur e guidare il suo popolo verso la ribellione nei confronti di un antico e indomito nemico conosciuto come Amon.

Durante la storia, Artanis avrà il supporto di celebri personaggi dell'universo di Starcraft come Rohana, uno dei tre grandi Conservatori, che preserva nella sua mente quasi tutti i ricordi dell’antica civiltà dei protoss, i Primogeniti. Ma anche Karax, un ingegnere fasico alla base della creazione di armi, corazze e navi spaziali dell'esercito protoss. Vorazun, invece, è la figlia di Raszagal, leggendaria Matriarca Nerazim, in frequente disaccordo con Artanis durante i dibattiti nel Concilio del Crepuscolo, è una guerriera spietata e dedicata alla sopravvivenza dei Templari Oscuri. I protoss non sono gli unici protagonisti della storia, come già detto, visto che nella seconda parte della campagna torneranno anche Jim Raynor e Kerrigan. Ma la storia di Starcraft è ancora più complessa di così: cercheremo di fare più luce nelle pagine successive, andando a riassumere, nei limiti del possibile, le vicende di tutti i precedenti capitoli di Starcraft.

Al centro della storia e delle strategie di Legacy of the Void troviamo anche la Lancia di Adun, ovvero la nave ammiraglia del Gerarca Artanis nella battaglia contro Amon. La Lancia di Adun fa parte del gruppo di arconavi fatte costruire dal Conclave agli albori della civiltà protoss. Si tratta di vascelli completamente autonomi in grado di far sopravvivere la cultura protoss anche durante i giorni più neri.

 
^