Tearaway, avventure di carta anche su PS4

Tearaway, avventure di carta anche su PS4

Media Molecule ha reinterpretato la versione PS Vita di Tearaway per renderla compatibile con PlayStation 4. L’avventura vissuta dal messaggero di carta è sostanzialmente la stessa, ma le rinnovate forme d’interazione, specificamente pensate per adattarsi al DualShock 4, pongono il titolo sotto una nuova luce.

di pubblicato il nel canale Videogames
SonyPlaystation
 

Avventure di carta

I ragazzi di Media Molecule si sono fatti conoscere al pubblico soprattutto con la serie di LittleBigPlanet, inaugurata ormai diversi anni or sono su PlayStation 3 e poi approdata anche su PSP, PS Vita e PlayStation 4. Mentre in questi casi i titoli proposti hanno sempre offerto esperienze nuove e a sé stanti, con Tearaway è stato intrapreso un percorso differente e per certi versi anche rischioso.

Il gioco venne lanciato per la prima volta a novembre 2013 come esclusiva PlayStation Vita e raccolse notevoli consensi da parte della stampa, specialmente per la capacità di sfruttare a dovere le peculiarità insite nel sistema di controllo che la portatile di Sony aveva da offrire. Purtroppo ai buoni riscontri della critica fecero da contraltare vendite abbastanza scarse, proprio in una fase in cui si avvertivano i primi segnali di cedimento della console portatile di Sony. Date le premesse è piuttosto chiaro il motivo per cui Media Molecule abbia preferito lavorare ad una conversione per PS4, anziché ragionare su un progetto completamente nuovo da pubblicare ancora in ambito portatile.

A darci un’idea più o meno chiara di come devono essere andate le cose è stata Siobhan Reddy, co-fondatrice e director di Media Molecule. La nascita di Tearaway Unfolded è stata una naturale conseguenza dell’attività già compiuta su PS Vita. Al termine dei lavori su Il Messaggero di Carta lo studio decise di organizzare una game jam interna per cercare di capire quali altre soluzioni avrebbero potuto adattarsi all’hardware della portatile di Sony, in previsione di progetti futuri. Proprio nel corso di quella sessione nacque l’idea di modificare i meccanismi interattivi di Tearaway e renderli il più possibile compatibili con PlayStation 4, mettendo quindi da parte eventuali idee che su Vita avrebbero faticato ad avere un ritorno economico adeguato.

Soffermandoci sull’approccio che ha portato alla costruzione di questo adattamento, si intuisce che le probabilità di compromettere la qualità e l’arguzia delle soluzioni utilizzate in precedenza non erano poi così lontane dalla realtà, soprattutto tenendo presente quanto fosse specifico il sistema di controllo originale. Consapevoli di questi rischi gli sviluppatori si sono concentrati sul funzionamento del DualShock 4 e si sono resi conto che il giroscopio integrato e il touchpad avrebbero potuto essere sfruttati in modo intelligente. Anche la PlayStation Camera avrebbe dovuto avere una sua funzione, sebbene si tratti di una periferica opzionale e non integrata, diversamente della fotocamera frontale di Vita.

La nuova impostazione dei comandi avrebbe quindi richiesto un approccio diverso rispetto all’architettura disponibile nella veste portatile. La principale sfida ha così riguardato la riduzione dell’interazione tattile, che tuttavia avrebbe dovuto andare di pari passo con la ricerca di soluzioni alternative intelligenti, tali da scongiurare un sistema di controllo troppo banale e incolore. Dopo accurate analisi Media Molecule ha compreso di poter mantenere tutte le funzioni tipiche che erano già state apprezzate nel capitolo originario, limitandosi a reinterpretarle nel modo più aderente alle caratteristiche intrinseche del pad di PlayStation 4. E dobbiamo dire che, a dispetto della diffidenza iniziale, il tentativo ha sortito gli effetti sperati, ponendo Tearaway sotto una nuova luce, anche per chi avesse già sperimentato il viaggio del messaggero nella sua prima iterazione.

 
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