La fisica avanzata (e tutto il resto) di Borderlands The Pre-Sequel

La fisica avanzata (e tutto il resto) di Borderlands The Pre-Sequel

Per tutti gli apassionati di shooter co-op, Borderlands è tornato! Irriverente come sempre, andrenalinico e artistico nel design, The Pre-Sequel non è né un sequel né un prequel, e allo stesso tempo è entrambe le cose. Gli autori di Gearbox Software ci trascinano ancora una volta in una storia piena di rimandi, che attinge a piene mani dalla letteratura western e non solo.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Sia Prequel che Sequel

Apportando un'unica sostanziale miglioria al gameplay, legata ai movimenti antigravitazionali, e con diversi miglioramenti alla narrazione e al modo di evidenziare il carisma dei personaggi, The Pre-Sequel ci consente di rivivere l'esperienza di Borderlands, portando a un nuovo livello uno dei titoli più apprezzati dai fan di shooter co-op. Non è molto più che un'espansione di Borderlands 2, ma è comunque capace di offrire diverse ore di divertimento con contenuti freschi, naturalmente incastonati in una struttura di gioco già ben definita.

Le vicende sono raccontate da Athena che, catturata e interrogata da Lilith e dagli altri protagonisti dei primi due Borderlands, fa riferimento alle vicende che hanno portato Jack Il Bello da assoldatore di Cacciatori della Cripta a tiranno megalomane. Durante tutta la storia Lilith, Brick e gli altri personaggi della serie interverranno per commentare gli episodi raccontati da Athena, creando quindi un doppio flusso narrativo. Da una parte abbiamo i personaggi che interloquiscono tra di loro nel presente, quindi dopo i fatti di Borderlands 2, e dall'altra viviamo in prima persona le vicende che hanno portato al potere Jack Il Bello, contestualizzati ovviamente prima di quanto avvenuto in Borderlands 2. Ed ecco perché The Pre-Sequel!

Detto questo, l'elemento più importante riguarda il carisma e la profondità che Gearbox riesce a conferire a personaggi e ambienti di gioco di Borderlands e, se possibile, in questo nuovo mezzo-capitolo tutto ciò è ancora più marcato. Attraverso uno stile che ha qualcosa a che fare con gli spaghetti western, naturalmente calato in un contesto fantascientifico, ecco che personaggi sopra le righe sfilano uno dopo l'altro davanti agli occhi del giocatore, protagonisti di vicende allucinanti e non sempre perfettamente sensate.

La parte di narrazione è più presente rispetto a Borderlands 2, con un maggior numero di intermezzi raccontati. Che non stancano i giocatori, perché The Pre-Sequel è adrenalinico e rapido come i predecessori, portando i giocatori a "rushare" velocemente per trarre il meglio dalla mappa di gioco. Non stancano, dicevamo, perché sono spassose e spingono a i giocatori a commentare e a scherzare tra di loro. I personaggi virtuali, inoltre, si intrattengono tra di loro con curiosi dialoghi che si svolgono anche durante il gameplay, e che sono pensati proprio per coinvolgere il giocatore, quasi come se stesse parlando con quegli stessi personaggi.

Insomma, Borderlands ha un'anima in quasi tutti i suoi contenuti, anche per l'importante lavoro che viene fatto sul piano artistico, con la grafica in cel-shading, e sulla fisica, della quale parleremo diffusamente nelle prossime pagine. Grazie alla narrazione meglio pensata e più presente, pur senza sacrificare il gameplay e costituendo anzi un ulteriore elemento di confronto con gli altri giocatori, l'elemento artistico viene ulteriormente risaltato in The Pre-Sequel.

A differenza di Borderlands 2, che era ambientato su Pandora, The Pre-Sequel è ambientato su Elpis, la Luna di Pandora, i cui spazi aperti sono quindi a gravità zero. Ambiamo quattro nuovi personaggi, che sono collocati sull'altro lato della barricata rispetto alle vicende di Borderlands 2: se Axton e soci erano quindi i "buoni", i quattro nuovi personaggi sono i "cattivi". I quattro vengono ingaggiati da Jack il Bello, che nei momenti iniziali di The Pre-Sequel ha un carisma "da paura", e non è per niente il solito cattivo stereotipato come invece diventerà in Borderlands 2.

I giocatori saranno combattuti per il ritrovarsi a dover agire come "cattivi" quando si interpretano dei "buoni", mentre quelli che dovrebbero essere "cattivi" agiscono come "buoni". Nella prima parte della storia, infatti, Jack è tutto fuorché il megalomane che appare in Borderlands 2.

 
^