I 20 migliori videogiochi dell'E3 2014

I 20 migliori videogiochi dell'E3 2014

Vi proponiamo una veloce carrellata delle feature dei giochi che a Los Angeles sono riusciti ad attirare le attenzioni dei giornalisti e dei giocatori. Abbiamo inserito tutti quei titoli per cui è stata fatta una presentazione minimamente esaustiva, tralasciando quelli invece presentati solo con teaser trailer o comunque con informazioni non sufficienti. Per ogni pagina trovate poi i trailer pubblicati all'E3.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Dragon Age Inquisition

Dragon Age Inquisition
publisher: Electronic Arts
software house: BioWare
piattaforme: PC, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One
data di pubblicazione: 7 ottobre 2014

Dopo la delusione di Dragon Age II, Bioware ha deciso di cambiare prospettiva con il terzo capitolo della serie che nasce sulla base della tradizione dei giochi di ruolo classici della software house canadese. Se il sistema di combattimento è andato sempre più verso un orientamento action fino agli scarsi risultati del secondo capitolo, BioWare vuole adesso trovare dei compromessi migliori, guardando specificamente cosa ha fatto Bethesda con Skyrim.

Dragon Age Inquisition, per prima cosa, punta quindi ad essere epico e ad accogliere i giocatori in un mondo di gioco di grandi dimensioni. Il tutto con l'aiuto del Frostbite Engine di Battlefield 4, che dovrebbe garantire un dettaglio grafico inedito fino a oggi per un gioco BioWare. Con la sfida di adattare la complessa struttura a incastri tipica della serie, che dà la possibilità di fare delle scelte che portano a delle conseguenze, alla nuova tecnologia grafica.

Per la prima volta, Electronic Arts ha mostrato all'E3 una live demo di Inquisition, la quale punta proprio sulle dimensioni del mondo di gioco. Durante la presentazione, il direttore creativo di BioWare, Mike Laidlaw, ha spiegato che se il giocatore vede una montagna sullo sfondo, allora con ogni probabilità sarà in grado di raggiungerla.

La parte di mondo aperto sarà più grande dell'intero Dragon Age Origins, secondo le promesse di BioWare. I precedenti giochi della serie, inoltre, erano lineari, nel senso che i giocatori potevano sì decidere quali parti dell'avventura affrontare per prime, ma non potevano muoversi liberamente in un contesto di gioco senza limiti. Inquisition, invece, assomiglierà di più a Skyrim, lasciando libero il giocatore di recarsi dove vuole, a patto di possedere l'equipaggiamento e l'esperienza adatti.

Anche la struttura delle side quest ricorderà Skyrim. Durante la demo, a un certo punto una donna si rivolge all'eroe e gli dice che alcuni tizi hanno ucciso suo marito per rubargli un anello. Il giocatore a quel punto può decidere se accettare o meno la missione, iniziando le indagini per mettersi sulle tracce dei loschi figuri.

Ma ci saranno anche dei forti elementi di distinzione rispetto a Skyrim: come il party system. I giocatori potranno gestire vari personaggi nei combattimenti, e ognuno di loro si modificherà nel corso dell'avventura sulla base delle scelte fatte, dei personaggi con cui è entrato in contatto e dello stile di combattimento del giocatore. Inoltre, sarà sempre possibile mettere in pausa il gioco per impostare con calma la propria tattica, esattamente come succedeva nei giochi classici di BioWare.

I giocatori potranno anche tentare l'assalto a fortezze e insediamenti. Se avranno successo ecco che le guarnigioni lì residenti scompariranno e appariranno gli stemmi e gli stendardi scelti dal giocatore stesso. Le persone che abitano nella zona, inoltre, si rivolgeranno con garbo al nuovo conquistatore, chiedendogli dei favori. Con sistemi come questo, BioWare intende rendere il mondo di gioco sempre più grande e più vivo. Traguardo che adesso è in grado di raggiungere anche grazie alle prestazioni offerte dal Frostbite Engine 3, capace, a differenza della precedente tecnologia di Dragon Age, di renderizzare mondi di gioco molto ampi senza perdere in dettaglio visivo per gli oggetti che si trovano vicini al punto di visione.

BioWare da un lato si mantiene fedele al suo passato, e offrirà come al solito un'infrastruttura che consentirà al giocatore di avere percezione delle conseguenze scaturite dalle proprie decisioni. Ma allo stesso tempo vuole rendere Dragon Age moderno e mainstream come Skyrim, e per questo rinuncerà, per lo meno in parte, ai combattimenti lenti e ragionati tipici dei suoi giochi del passato, per un ibrido tra struttura a turni e combattimento dinamico in tempo reale.

 
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