Far Cry 3: ritorno alle origini per la serie

Far Cry 3: ritorno alle origini per la serie

Dopo due ore di prova su PC le idee sul nuovo capitolo di Far Cry sono più chiare. Cominciamo ad analizzare la natura sandbox del mondo di gioco, le possibilità di interazione, l'intelligenza artificiale, il motore grafico e gli altri elementi di contorno di Far Cry 3. All'evento di presentazione ha partecipato anche Jamie Keen, Lead Designer di Far Cry 3.

di pubblicato il nel canale Videogames
Far Cry
 

Medusa's Call

Finalmente raggiungiamo la destinazione della nostra missione: notiamo come la spiaggia sia bagnata da onde che realisticamente si infrangono sulla riva, mentre due carene di vecchie navi arruginite e divorate dal tempo sono inesorabilmente bloccate a riva. I pirati pattugliano con grande attenzione i dati di intelligence che ci servono. A questo punto abbiamo completa libertà di scelta su come procedere: possiamo uccidere tutti o andare avanti in modo stealth. Considerate però che le risorse a disposizione sono poche, i proiettili centellinati e il rischio di allertare altri pirati sempre dietro l'angolo. Propendiamo per l'approccio stealth.

Abbiamo a disposizione una macchina fotografica che, una volta inquadrato un nemico, lo contrassegna con un'icona che ci fa capire qual è il tipo di armamentario che indossa. Si può quindi identificare il nemico tra normale, caricatore, cecchino/rpg, pesante, e infine come erbivoro o predatore nel caso di animali. Dopo averlo individuato con la macchina fotografica saremo in grado di seguire sempre i suoi movimenti per pianificare gli attacchi stealth, e ciò vale anche quando le guardie si trovano dietro degli oggetti che bloccano la linea visiva del giocatore.

Possiamo procedere in maniera silenziosa alle spalle delle guardie e infilzare nel loro corpo un coltello per metterle fuori combattimento. Non è facile uccidere tutti senza farsi notare, perché procedono a coppie e sorvegliano efficamente la zona. Grazie alla macchina fotografica ci accorgiamo che non tutte le guardie portano con sé i dati di intelligence che ci servono: individuiamo così i bersagli e cerchiamo di uccidere solo loro. In Far Cry 3 conviene sempre cercare di fare il minimo indispensabile, senza farsi notare da eserciti di grandi dimensioni, inabbatibili anche per via dei pochi proiettili a disposizione. Si possono utilizzare gli elementi naturali per nascondersi, come l'acqua e il fogliame, oppure nascondersi all'interno dei pochi locali interni rimasti ancora intatti nelle navi.

Dopo aver recuperato i dati bisogna andare verso il locale radio che si trova in una delle navi e diffondere le informazioni scoperte. Qualcuno ravvisa, però, la nostra presenza nella nave, e rapidamente due imbarcazioni di pirati arrivano sulla spiaggia. Notiamo come i nemici conoscano la nostra ultima posizione come è stata loro comunicata: sanno, quindi, che ci troviamo nel locale radio. Se non ci spostiamo velocemente ci raggiungono lì e, visto il loro numero e la quantità di proiettili a loro disposizione, non hanno difficoltà a ucciderci. Dobbiamo quindi scappare il più velocemente possibile, magari tuffandoci in acqua.

Jason si ferisce facilmente se salta in maniera incosciente, mentre le superfici d'acqua possono venirgli in soccorso in molte occasioni. Il tuffo in acqua dall'alto è molto spettacolare, con realistici effetti di spostamento del liquido una volta che il corpo è penetrato all'interno di esso. Il mare è un universo a parte nel mondo di Far Cry 3, regolato da rapporti di forza e di debolezza indipendenti rispetto a ciò che avviene sulla terra ferma. Le zone con i liquidi, infatti, sono popolate da feroci animali come gli squali, che vanno affrontati diversamente rispetto agli animali a terra o, meglio, evitati opportunamente.

In questi concitati momenti bisogna interagire con le decisioni dell'intelligenza artificiale, che conosce l'ultima posizione nota ma non ravvede automaticamente tutti gli spostamenti del giocatore che ha, come abbiamo visto, tante opportunità per nascondersi.

Notiamo come i soldati avversari si distribuiscano efficacemente sulla spiaggia, cercando di individuare la nostra posizione e perlustrando quindi i vari locali delle navi. Da parte nostra, dobbiamo impossessarci delle loro imbarcazioni, spingendole dalla spiaggia all'acqua prima di salirvi sopra, e scappare via mare. Insomma, dobbiamo evidenziare come l'intelligenza artificiale sia estremamente ben realizzata, consentendo al giocatore di avere una grande profondità nelle scelte da prendere.

Anche i meccanismi stealth sono convincenti, visto che si può utilizzare una serie di strumenti interessanti, che permettono di variegare le tattiche di assalto e di fuga. Certo, il gioco rimane molto tollerante in varie circostanze: ad esempio, per il fatto che giocatore viene sempre notificato con grande anticipo del possibile imminente rilevamento da parte di una guardia. Come detto, il detection meter inizia a riempirsi, e si ha sempre molto tempo a disposizione (a meno di intervenire in maniera completamente sprovveduta) per reagire all'avvicinamento della guardia. Ma Far Cry 3 non sembra comunque un gioco facile, anche perché è costantemente permeato da questa sensazione di sopravvivenza, che spingerà sempre il giocatore a nascondersi piuttosto che ad agire con la forza.

È particolare il meccanismo individuato da Ubisoft Montreal per la gestione delle morti. Se durante l'infiltramento moriremo o saremo notificati dalle guardie (il che porta al fallimento della missione perché distruggeranno l'intel che ci serve), riprenderemo a giocare dalla medesima situazione in cui avevamo abbandonato. Quindi se avremo ucciso un certo numero di guardie queste resteranno a terra, il che naturalmente è un altro elemento di semplificazione.

 
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