Test Drive Ferrari Racing Legends: Need for Speed Shift incontra il mondo Ferrari

Test Drive Ferrari Racing Legends: Need for Speed Shift incontra il mondo Ferrari

Abbiamo provato una versione pressoché definitiva dell'ibrido simulazione/arcade sviluppato da Slightly Mad Studios, il team britannico responsabile di Shift e Project Cars. Nell'articolo le nostre prime impressioni sul modello di guida e l'elenco delle caratteristiche del nuovo titolo dedicato al mondo Ferrari, oltre all'intervista ad Andy Tudor, Creative Director di Slighty Mad.

di pubblicato il nel canale Videogames
Creative
 

Uno studio leggermente folle

Avere a che fare con Slightly Mad Studios significa interagire con dei ragazzi che sono stati responsabili di alcune fra le migliori simulazioni di guida degli ultimi anni. Formato recentemente, il team con sede a Londra è infatti composto da sviluppatori che in passato sono stati impegnati in GTR, in GT Legends, in Need for Speed Shift, oltre che nell'attesissimo Project Cars.

Slightly Mad Studios è un team fondato nel gennaio del 2008 ed è diretto da Michael Mann, ex produttore esecutivo di EA Black Box. Il co-fondatore è Patrick Soderlund, che ha già lavorato in DICE (serie Battlefield) e anche Ian Bell, sviluppatore di GT Legends, è coinvolto in questo progetto. Dopo qualche mese dalla fondazione, infatti, Slightly Mad ha assorbito a sua volta Blimey Games!, della quale lo stesso Bell era CEO. Ian Bell aveva fondato precedentemente anche SimBin, la software house tedesca responsabile della serie GTR.

Il resto è storia recente, visto che Slightly Mad ha guadagnato le luci della ribalta con i due ottimi Need for Speed Shift, ovvero il braccio della serie Nfs dedicato alla simulazione. Non si tratta in nessuno dei due casi di simulazioni rigorose, ma i due Shift, a mio modo di vedere le cose, restano apprezzabili, soprattutto grazie alla grafica, alla fisica con particolare riferimento alle sospensioni, e alla complessiva sensazione di immedesimazione che riescono a suggerire al giocatore.

Per Nfs Shift, Slightly Mad ha dovuto approntare una tecnologia grafica e fisica apposita, ovvero il cosiddetto Madness Engine. È proprio grazie a questo motore che il team britannico riesce a offrire una grafica così competitiva nei suoi giochi, e questo anche in riferimento alle versioni console. Madness Engine ha debuttato con il primo Shift e poi è stato costantemente evoluto fino all'adattamento per Project Cars, cosa che è possibile perché è costruito in maniera modulare, come ci spiegherà lo stesso Tudor nell'intervista che proponiamo nelle prossime pagine. Chiaramente, con Project Cars il motore si evolve ai massimi livelli, con un modello di guida molto più rigoroso e simulativo se paragonato a quelli di Shift e dello stesso Test Drive Ferrari Racing Legends, che ci accingiamo a sviscerare.

Sto preparando un articolo il più possibile approfondito a proposito di Project Cars, quindi ne ho approfittato per chiacchierare con Andy anche a proposito del progetto più grande di Slightly Mad. Abbiamo parlato dello stato dei lavori sulla simulazione, della componente multiplayer e dell'obiettivo di avere 32 vetture contemporaneamente sulla pista nelle sessioni di gioco multiplayer, del concetto di simulazione in Project Cars. Vi proporremo tutte queste informazioni in maniera esauriente nei prossimi giorni, quando l'articolo su Project Cars sarà completo.

Per il momento dedichiamoci a Test Drive Ferrari Racing Legends, che ha come obiettivo quello di offrire sostanzialmente l'intero catalogo delle vetture prodotte da Ferrari nella sua lunga carriera. I veicoli della leggendaria casa di Maranello sono stati modellati in alta definizione, ed è una delle prime volte che in un videogioco si possono avere dei modelli poligonali così rigorosi delle vetture Ferrari. Come vedremo, il titolo porta i giocatori in un vero e proprio viaggio nel tempo, che va dagli esordi delle corse automobilistiche alle competizioni odierne. Nel parco vetture di Tdfrl ci sono auto sportive, GT, Formula 1 e d'epoca.

 
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