Binary Domain: e se il confine tra robot e umani si azzerasse?

Binary Domain: e se il confine tra robot e umani si azzerasse?

In un futuro non lontanissimo i robot hanno raggiunto un livello tale di complessità da poter diventare addirittura indistinguibili dagli esseri umani. SEGA propone un nuovo shooter in terza persona che, pur ispirandosi a Gears of War, cerca di possedere un’identità propria.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Dagli sviluppatori di Yakuza, un nuovo TPS che cerca di ritagliarsi un suo spazio

Provate a prendere Gears of War, mescolatelo con le tematiche di Io, Robot e ‘spolverate’ il tutto con alcune delle esagerate e quasi parossistiche sequenze di Vanquish. Questa semplice ‘ricetta’ videoludica è perfetta per spiegare sinteticamente cosa ci si deve aspettare da Binary Domain, nuovo shooter in terza persona prodotto da SEGA e sviluppato dallo stesso team che in passato si è fatto notare (soprattutto in Sol Levante) per la saga di Yakuza.

Se passiamo in rassegna i vari elementi appena indicati, evidentemente Gears of War rimane per forza di cose l’imprescindibile termine di paragone, anche se non bisogna cadere nell’errore di ritenere questo titolo come un semplice clone. Perché se è vero che di beceri esperimenti ne abbiamo già visti molti in passato – anche in salsa nipponica, basti pensare al terribile Quantum Theory – è altrettanto vero che in questo caso le premesse delle settimane precedenti al lancio lasciavano presagire la prospettiva di un buon prodotto.

Il team, capitanato dal veterano Toshihiro Nagoshi, ha chiaramente voluto creare una ricetta che potesse per certi versi discostarsi dalla concorrenza, proponendo un mix di stili sostenuto da un’azione serrata e una trama di buon livello.

“Abbiamo ritenuto che il modo migliore per realizzare un gioco che potesse essere apprezzato sia dal pubblico giapponese che da quello occidentale fosse in primo luogo quello di raccontare una storia molto coinvolgente e di mettere a punto meccaniche shooter particolarmente efficaci”, dichiarava lo stesso Nagoshi nelle ultime settimane precedenti alla release. Vediamo insieme se questi propositi sono stati davvero rispettati.

 
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