Lo stato dell'industria dei videogiochi: le console sono in difficoltà

Lo stato dell'industria dei videogiochi: le console sono in difficoltà

Riallacciandoci alla news sulle dichiarazioni di una dirigente di Gaikai, che prospettava il ritiro di uno dei produttori principali di console, proponiamo un report di Industry Gamers sul panel Games Summit tenutosi allo scorso CES. Si tratta di uno sguardo allo stato attuale dell'industria dei videogiochi all'interno di una nuova sfida: console vs cloud gaming.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Riallacciandoci alla news sulle dichiarazioni di una dirigente di Gaikai, che prospettava il ritiro di uno dei produttori principali di console, proponiamo un report di Industry Gamers sul panel Games Summit tenutosi allo scorso CES. Si tratta di uno sguardo allo stato attuale dell'industria dei videogiochi all'interno di una nuova sfida: console vs cloud gaming.

Il panel sullo State of the Games Industry è stato moderato da Mike Vorhaus, presidente di Magid Advisors, società di consulenza e di strategie. Hanno fatto parte della tavola rotonda Sean Vanderdasson, del network di giochi Wild Tangent; Sean Spector, della società specializzata in noleggi e proprietaria di Direct2Drive, GameFly; Gene Hoffman, CEO di Vindicia, fornitore di soluzioni di fatturazione per i commercianti online; Nanea Reeves, la già citata dirigente di Gaikai; Chris Early, dirigente di Ubisoft. Si è partiti da alcune statistiche relative all'ultimo periodo, sulle quali coloro che sono intervenuti hanno potuto esprimere un'opinione.

L'intera industria dei videogiochi, considerando console e giochi per console, dispositivi portatili, PC, mobile, online e social network ha totalizzato nel 2011 in tutto il mondo 75 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita del 10% rispetto all'anno precedente. Su dati provenienti da Gartner, si può dire che entro il 2015 si supererà il traguardo dei 100 miliardi di dollari di vendite all'anno. Se il settore dell'hardware rivolto al gaming è in timida crescita, tutto ciò che riguarda l'online gaming sta crescendo in maniera considerevole. Si parla di 11,8 miliardi di dollari di vendite per l'online gaming nel 2011, mentre per il 2015 si prevede che questo dato possa arrivare a 28 miliardi di dollari.

Le società di videogiochi hanno complessivamente marginato per 1,5 miliardi di dollari l'anno scorso, con una crescita del 50% rispetto al 2010. In questo computo, inoltre, non sono stati considerati i guadagni che ha fatto Zynga con la sua quotazione in borsa e l'acquisizione di PopCap da parte di Electronic Arts.

Se attualmente i giochi mobile incidono per il 15% sulle vendite totali, entro il 2015 questa cifra passerà al 20%. Dal pubblico a questo punto è emersa una domanda: "Che impatto hanno avuto Steam e Origin sulle vendite retail? Pensate che il digitale ucciderà il retail prima o poi?" Risponde Chris Early: "Assolutamente no. Le persone vogliono toccare con le proprie mani le confezioni dei giochi e hanno il desiderio di conservarle. Il più grande impatto che sta avendo la distribuzione digitale riguarda il fatto che i distributori possono avere un rapporto più diretto con i clienti".

"Il fulcro della questione non è come distribuire il gioco, ma come renderlo disponibile su molteplici dispositivi", aggiunge Nanea Reeves. "Il download digitale è un modo per consegnare il software, e a lungo andare porta benefici anche sul canale retail tradizionale. Se si dà uno sguardo ai dati pubblicati da diversi produttori si vede come non solo le vendite digitali non cannibalizzino il canale retail, ma anzi a lungo andare comportino un'espansione di quest'ultimo. Credo che prima o poi la gente voglia possedere i bit".

Non è d'accordo Gene Hoffman. "La consegna fisica sta per essere messa fortemente in discussione. Quanti negozi di software sono rimasti? Ve lo dico io, gli unici sono gli Apple Store. Credo che ci saranno grandi cambiamenti nella vendita fisica, mentre sul piano dell'online ci saranno molteplici canali di distribuzione. Questi canali raggiungeranno i clienti i modi diversi e secondo tempistiche diverse".

Sean Spector, sebbene faccia parte di un grosso distributore digitale: "I consumer vogliono scegliere e vogliono possedere i dischi. Amano il digitale, ma vogliono possedere i dischi. Quindi penso che la distribuzione digitale abbia ancora un futuro, ma chi può dire cosa succederà tra 5 o 10 anni?" Spector ritiene che la combinazione tra distribuzione digitale e streaming dei giochi occuperà una posizione predominante nei prossimi anni, anche se GameStop continuerà a occupare una posizione di rilievo dalla prospettiva del retail.

Sia OnLive che Gaikai hanno fatto importanti annunci nel corso del CES, e questo ha spostato la discussione sui caldi temi del cloud gaming, anche nella prospettiva dell'oscuramento dell'attuale sistema di fruizione dei contenuti videoludici basato sull'hardware delle console domestiche. Gaikai ha annunciato al CES che offrirà il proprio servizio di streaming su tutti i televisori LG senza alcun componente hardware aggiuntivo per calcolare la grafica dei giochi. Annuncio simile per OnLive, che sarà invece presente in tutte le GoogleTV.

"Meno del 20% di chi gioca abitualmente su console è interessato ai giochi in streaming", si schiera invece in senso opposto Mike Vorhaus, che fa riferimento a una ricerca realizzata dal suo studio. "Penso che le cose cambieranno quando e se i giocatori potranno acquistare un gioco per 6 dollari invece che 60".

Le TV over IP non hanno ancora completamente sfondato sia oltreoceano che in Europa, e i vari produttori sono costretti a continui rilanci, spesso associati proprio alle console e al gaming. È il caso di GoogleTV, che in realtà con l'annuncio al CES arriva alla seconda generazione, ed è il caso di AppleTV, mai largamente adottata da produttori e consumer statunitensi. Come influiranno le nuove TV basate su internet sulla diffusione dei contenuti?

"Gli attuali dieci contenuti più ricercati rimarranno tali anche quando sarà attivo un servizio del genere", ha detto la Reeves. "Si tratta di una questione di scoperte", ribadisce Early. "Le TV avranno centinaia di canali, quindi come si farà a trovare le cose? L'aggiunta di nuove opzioni potrebbe inserire un nuovo strato di confusione, ma credo che i contenuti di maggiore attualità rimarranno tali anche nel futuro con le nuove tecnologie.

"Le console sono adesso in difficoltà, non credo che davanti a noi ci sia più di una nuova generazione di console", aggiunge laconico Gene Hoffman. "Concordiamo tutti che ci sarà una PlayStation 4 e una Xbox 720? Se no, quando moriranno queste famiglie di console?", è la domanda che a quel punto ha fatto Vorhaus. "Credo che ci sarà solo un'altra generazione", risponde Vanderdasson. Gli altri panelist inseriscono la questione dei supporti ottici, che probabilmente nel futuro serviranno solo per mantenere la retrocompatibilità con il software attuale.

"Credo che alcuni produttori di console si impegneranno in più di un ciclo, mentre altri non lo faranno", dice Nanea Reeves. "Sarà la grande novità dell'E3 di quest'anno, ma è solo una mia previsione". Sono le parole che hanno fatto il giro di tutti i siti del settore, e che abbiamo riportato nella news linkata al primo paragrafo di questo editoriale. "Questo è un parere molto interessante, quale produttore non investirà nella nuova generazione?", incalza Vorhaus. "Non posso dirlo adesso, prevedo però che solamente uno degli attuali produttori di console lancerà un sistema di nuova generazione", risponde la dirigente di Gaikai.

Chris Early di Ubisoft, però, dichiara subito dopo che la propria compagnia è al lavoro sulle piattaforme di tutti i produttori, lasciando intendere che il produttore francese ci sarà sulle soluzioni di nuova generazione di Nintendo, Sony e Microsoft. Non è chiaro neanche per Early, però, cosa possa succedere dopo la generazione che probabilmente verrà rivelata all'E3 2012.

Chiaramente la posizione della Reeves, come abbiamo già scritto in precedenza, non è completamente disinteressata. Un passo indietro di uno dei grandi produttori di console avvantaggerebbe chi sta investendo sul cloud gaming. Un ritiro di Microsoft o Sony, auspicato caldamente da queste parole, insomma favorirebbe non poco Gaikai o il rivale OnLive. Si può, inoltre, pensare che la Reeves parli di una generazione futura oltre a quella che sta per entrare, mentre magari all'E3 uno o più degli attuali produttori lasceranno intendere che la nuova generazione per loro sarà l'ultima.

Il panel finisce con una domanda provocatoria per tutti i partecipanti: "Quale sarà la principale sorpresa nel 2012?"

Chris Early, Ubisoft: "Secondo me la sorpresa del 2012 riguarderà il tempo speso dai giocatori su un singolo brand quando saranno in grado di interagire attraverso una serie di dispositivi tra di loro interconnessi".

Nanea Reeves, Gaikai: "Penso che uno dei produttori di console non avrà una prossima generazione".

Gene Hoffman, Vindicia: "Uno dei giardini recintati cadrà".

Sean Spector, GameFly: "GameStop chiuderà i propri negozi".

Sean Vanderdasson, Wild Tangent: "Sarà l'anno del vero gameplay cross-platform".

Mike Vorhaus, Magid Advisors: "Credo che Nintendo renderà valida la previsione della Reeves, ovvero uscirà dalla prossima generazione".

6 Commenti
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Capozz17 Gennaio 2012, 14:52 #1
Imho il cloud gaming, almeno per adesso, è poco fattibile. Anzi non lo è proprio. Per avere un'esperienza di gioco paragonabile a quella di una console o, ancor peggio, di un PC attuale servirebbero una larghezza di banda mostruosa e latenze pari a zero.
Salvatopo18 Gennaio 2012, 09:13 #2
La frittura di prima mattina è un po' pesante, mi fa piacere che almeno si friggano cose leggere come, in questo caso, l'aria.

Nell'articolo fioccano i "credo" e i "penso", ci si lamenta di una "timida" crescita del 10% in un momento in cui centinaia di aziende stanno fallendo per la crisi e di fatturati e profitti multimilionari.
Poi le console che "non ce la fanno", eppure le vendite sono altissime... mah...

Secondo me si dovrebbero spegnere le friggitrici e pensare a cose più tangibili.
dtreert18 Gennaio 2012, 09:26 #3
Originariamente inviato da: Capozz
Imho il cloud gaming, almeno per adesso, è poco fattibile. Anzi non lo è proprio. Per avere un'esperienza di gioco paragonabile a quella di una console o, ancor peggio, di un PC attuale servirebbero una larghezza di banda mostruosa e latenze pari a zero.


il tuo discorso vale in Italia, non so come sono in america e resto UE però mi sa che sono messi meglio di noi no?
Capozz18 Gennaio 2012, 10:13 #4
Originariamente inviato da: dtreert
il tuo discorso vale in Italia, non so come sono in america e resto UE però mi sa che sono messi meglio di noi no?


Sicuramente sono messi meglio, ma non credo che tutti abbiano una 100 mega simmetrica, ammesso che sia sufficiente.
Glasses18 Gennaio 2012, 17:24 #5
intervistiamo gente di Ubisoft, che capisce poco o nulla del mercato e di come si evolve, e ci stupiamo dell'aria fritta? Mi sono fermato alla sparata sul digital delivery: questo tipo nega l'evidenza, dato che il dd ha già superato le vendite retail su PC, da oltre un anno. E su console la cosa si confermerà con la prossima generazione, sempre che i produttori non remino contro, ma non credo, le intenzioni di Sony e M$ sembrano chiare (guerra all'usato in primis).
lespaul7820 Gennaio 2012, 16:03 #6
Il vero clouding online... quello che ci aspetta in futuro, non richiederà assolutamente 100 MB di banda o chissà altro. E' sufficiente una buona linea ADSL che permetta un buffering costante a 1080P. Il sistema sarà ne più ne meno, come quello già offerto oggi dalle televisioni digitali (ad esempio Mediaset Premium Play).
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Non sarà importante quale scheda video o processore si monta, in quanto sarà la macchina di chi ci offre il servizio a fare tutto il mestiere. I nostri PC o TV con scatolotti annessi o internet tv integrata che supporti il servizio, non dovranno far altro che mostrarci l'immagine maturata dai comandi che ivieremo con pad, telecomandi o gesti.... E' per questo che l'elemento base è la bassa latenza. Se io schiaccio X sul mio pad, il pipotto deve fare subito l'azione richiesta. Se ho una latenza alta, dove gli input non hanno risposta immediata, allora si che il gioco online diventa improponibile.

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