I videogiochi migliorano le persone?

I videogiochi migliorano le persone?

Partiamo da due domande: perché le persone hanno una sensazione di insoddisfazione della vita? Perché molte persone dedicano tantissimo tempo ai giochi online? Alla prima domanda, secondo me, si potrebbe dare una risposta che riguarda le "sconfitte sociali" che si verificano nella vita quotidiana. Molte di queste sono delle reali sconfitte che impediscono di raggiungere un traguardo che ci si era prefissato, altre sono considerate sconfitte perché si ottiene un tipo di contatto sociale diverso da quello che si era pensato.

di pubblicato il nel canale Videogames
 

Partiamo da due domande: perché le persone hanno una sensazione di insoddisfazione della vita? Perché molte persone dedicano tantissimo tempo ai giochi online? Alla prima domanda, secondo me, si potrebbe dare una risposta che riguarda le "sconfitte sociali" che si verificano nella vita quotidiana. Molte di queste sono delle reali sconfitte che impediscono di raggiungere un traguardo che ci si era prefissato, altre sono considerate sconfitte perché si ottiene un tipo di contatto sociale diverso da quello che si era pensato.

Il cervello dell'essere umano è dotato di meccanismi di difesa per proteggere gli spazi. Ritengo che siano dei residui delle precedenti evoluzioni dell'essere umano e del suo cervello, predisposti dalla natura in quelle epoche per consentire all'uomo di difendere i propri spazi dalle altre specie e per attaccare gli spazi di queste ultime. Un residuo che in tempi di democrazia dovrebbe essere molto meno utile, ma che c'è e rende difficoltosi alcuni tipi di relazioni sociali, soprattutto per le persone che hanno un cervello meno predisposto. Credo che nasca appunto da questo la sensazione che la vita è difficile, che l'uomo è destinato sempre a combattere i suoi simili, e roba del genere.

Passiamo alla seconda domanda. Molte persone, secondo me, sono indotte a spendere tanto tempo sui giochi online perché in questi hanno la possibilità di esperire una realtà alternativa, senza le difficoltà che incontrerebbero nella vita normale quotidiana, spesso con storie epiche che danno loro la possibilità di cambiare il mondo e di salvarlo. Chiunque, ovviamente, desidera di poter combattere per un domani migliore, senza avere le sconfitte e le difficoltà del quotidiano.

Ma un altro elemento altrettanto importante nei giochi online è quello legato alla socialità e alla collaborazione. Chiunque abbia una certa esperienza con i giochi online potrà confermare che in seguito a una collaborazione piutttosto fitta con un altro giocatore nella virtualità, si instaura un rapporto piacevole, spesso senza frizioni, anche nella vita reale. Insomma, avere affrontato delle sfide nella virtualità rinsalda i rapporti nella realtà.

A questo punto mi viene da pensare che quel tipo di esperienza abbia affievolito quelle difese che il cervello umano è autonomamente portato ad attivare. L'esperienza online sembrerebbe avere sconfitto, o meglio indebolito, queste difese, consentendo un tipo di rapporto nella realtà migliore, senza ostacoli che la socialità a volte crea.

Secondo gli scienziati, il cervello dell'uomo si sta progressivamente rimpicciolendo, perdendo man mano alcune parti. Cito questo articolo su Focus che a sua volta si riferisce all'antropologo del Duke Univeristy Institute for Brain Sciences Ben Hare: "Un cervello più piccolo indica che la selezione naturale ha privilegiato comportamenti non aggressivi. È accaduto a numerose specie animali quando sono state addomesticate dall'uomo, per esempio i cani: hanno perso la componente aggressiva e hanno evidenziato alcune caratteristiche fisiche come uno scheletro più snello, quindi meno adatto al combattimento, una fronte più piatta e un cervello più piccolo".

Hare ha condotto un interessante studio sugli scimpanzè e sui bonobo: queste scimmie, dal punto di vista evolutivo, sono molto simili all'uomo ma sono molto diverse tra loro. I bonobo hanno il cervello più piccolo rispetto agli scimpanzè e sono meno aggressivi. Non solo: pur essendo entrambe molto abili nel superare facili prove, per esempio procurarsi del cibo azionando dei meccanismi, i bonobo hanno una maggior predisposizione alla cooperazione finalizzata al raggiungimento del risultato. "L'aspetto più interessante degli studi sugli animali e sul comportamento umano è che aiutano a fare luce sul nostro lato più nascosto", spiega Hare.

Sicuramente vivere certe esperienze "da sogno" ispira maggiore fiducia, più voglia di andare avanti e di cambiare le cose anche nella realtà. In fin dei conti, il sogno più grande di chi gioca online è che quello che succede nella virtualità online possa essere in qualche modo confermato anche nella realtà. E allora è possibile pensare che l'esperienza videoludica abitui con il passare del tempo una parte del cervello ad essere in qualche modo meno attiva? Questa parte del cervello, che in passato era fondamentale all'interno del meccanismo di difesa, può realmente diventare progressivamente meno utile?

Si tratterebbe insomma di un percorso già attivato da altri media. In fin dei conti, quello che stiamo attribuendo ai videogiochi in passato era fatto dalla musica o dal cinema. I videogiochi, che sappiamo bene devono ancora affermarsi in maniera definitiva come media artistico a tutto tondo, hanno degli strumenti ben più potenti dei loro rivali delle precedenti generazioni. L'interazione, infatti, consente di immergersi con maggiore coinvolgimento nelle storie o, più semplicemente, su quello che sta succedendo nella virtualità, che come sappiamo è spesso legato alla salvezza del mondo.

I videogiochi allora influiscono su una parte del cervello inducendola a funzionare meno bene, ad essere meno attiva? Si tratta della parte del cervello che regola le difese di cui abbiamo parlato? Alla luce di queste considerazioni, mi pare una conclusione plausibile.

20 Commenti
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ThePunisher15 Aprile 2011, 16:55 #1
Non ci sono un pò troppi interrogativi dall'inizio alla fine?
Impossibile15 Aprile 2011, 18:26 #2
Troppi videogiochi fanno andare in fumo il cervello, la fantasia, e inibiscono i rapporti sociali, perchè le ore spese a giocare sono rubate ai rapporti sociali, e al resto dal momento che il nostro tempo è limitato.

Detto questo io stesso sono un amante dei videogame che siano single o online ma il trucco sta in due principali logiche:

1) tenere sempre a mente che ciò che si fà è un gioco sia derivando dalle azioni che si compiono e sia nei rapporti pseudo sociali virtuali

2) giocare in se non è una cosa negativa anzi a me quando ho il tempo aiuta a rilassarsi e a passare qualche oretta

ma mai scambiare le relazioni che si creano virtuali per quelle reali e prenderle come fonto di soddisfazione sociale, niente di più sbagliato.

In ogni caso il gioco come tutte le cose va usato e dosato in modo corretto perchè si sà l'eccesso danneggia sempre
bobby1015 Aprile 2011, 19:46 #3
Originariamente inviato da: Impossibile
Troppi videogiochi fanno andare in fumo il cervello, la fantasia, e inibiscono i rapporti sociali, perchè le ore spese a giocare sono rubate ai rapporti sociali, e al resto dal momento che il nostro tempo è limitato.

Detto questo io stesso sono un amante dei videogame che siano single o online ma il trucco sta in due principali logiche:

1) tenere sempre a mente che ciò che si fà è un gioco sia derivando dalle azioni che si compiono e sia nei rapporti pseudo sociali virtuali

2) giocare in se non è una cosa negativa anzi a me quando ho il tempo aiuta a rilassarsi e a passare qualche oretta

ma mai scambiare le relazioni che si creano virtuali per quelle reali e prenderle come fonto di soddisfazione sociale, niente di più sbagliato.

In ogni caso il gioco come tutte le cose va usato e dosato in modo corretto perchè si sà l'eccesso danneggia sempre


Concordo con te soprattutto nei punti in grassetto.
Il periodo più triste che ho trascorso è stato accompagnato da diverse ore di videogiochi.
Bisogna regolarsi.
uncletoma15 Aprile 2011, 19:58 #4
E' vero o falso che fumare durante un rapporto sessuale fa andare a fuoco la camera da letto?
E' possibile toccare l'organo riproduttivo del/della proprio/a partner mentre si e' a Sidney e lui/lei si trova a Cusano Milanino?
Le corna fan bene all'amore o e' solo un modo per vedere i canali FTA di Sky a scrocco?
Queste ed altre domande su Rieducational Channel troveranno risposta. Forse.
ThePunisher15 Aprile 2011, 20:21 #5
Originariamente inviato da: uncletoma
E' vero o falso che fumare durante un rapporto sessuale fa andare a fuoco la camera da letto?
E' possibile toccare l'organo riproduttivo del/della proprio/a partner mentre si e' a Sidney e lui/lei si trova a Cusano Milanino?
Le corna fan bene all'amore o e' solo un modo per vedere i canali FTA di Sky a scrocco?
Queste ed altre domande su Rieducational Channel troveranno risposta. Forse.


Sì, più o meno il livello è quello .
ThePunisher15 Aprile 2011, 20:23 #6
Originariamente inviato da: Impossibile
Troppi videogiochi fanno andare in fumo il cervello, la fantasia, e inibiscono i rapporti sociali, perchè le ore spese a giocare sono rubate ai rapporti sociali, e al resto dal momento che il nostro tempo è limitato.

Detto questo io stesso sono un amante dei videogame che siano single o online ma il trucco sta in due principali logiche:

1) tenere sempre a mente che ciò che si fà è un gioco sia derivando dalle azioni che si compiono e sia nei rapporti pseudo sociali virtuali

2) giocare in se non è una cosa negativa anzi a me quando ho il tempo aiuta a rilassarsi e a passare qualche oretta

ma mai scambiare le relazioni che si creano virtuali per quelle reali e prenderle come fonto di soddisfazione sociale, niente di più sbagliato.

In ogni caso il gioco come tutte le cose va usato e dosato in modo corretto perchè si sà l'eccesso danneggia sempre


Videogiocare, online, aiuta a socializzare. Ho conosciuto persone da tutta Italia e sono andato a dei raduni stupendi perché tra gente unita da una stessa passione.

Inoltre nei videogiochi o, meglio, in alcuni, si cela una cultura che non è comune ad alcun media.

Semplicemente, come ogni mezzo, dipende come lo si usa e da questo ne derivano anche i frutti.
Lino P16 Aprile 2011, 12:11 #7
i videogiochi migliorano le persone?

No, e visto che da 3 anni a questa parte fanno pena, non fanno altro che renderle + nervose.
bodomTerror16 Aprile 2011, 12:21 #8
ho dato un occhiata rapida a questo articolo, poi mi è capitato di vedere questo video (uno dei tanti) http://www.youtube.com/watch?v=djaWm7beT9o
Fantomatico16 Aprile 2011, 13:26 #9
Bisogna vedere di QUALI giochi si parla.
Mi stupisce che ancora nessuno ne abbia parlato a favore (eccezione per the punisher)...se ne evidenziano i contro (non bisogna farne un abuso principalmente) ma ci sono molti lati positivi.

Esistono parecchi giochi che possono essere considerati delle vere e proprie esperienze, degli insegnamenti (io per esempio son rimasto colpito profondamente dalla storia di GTA IV, le vicende del protagonista, le sue riflessioni etc. ) e devo dire che possono aiutare a farsi un' idea su come funzionano le cose, ti danno la possibilità di vivere un' avventura nei panni di un personaggio virtuale, e tutto questo può regalare emozioni se ci si sa immedesimare (pensiamo alla serie Mass Effect, ai rapporti con gli altri personaggi, all' assunzione di certe responsabilità, se non lo conoscete rimediateci subito).

I videogiochi sono una forma d'arte come lo sono la musica e i film, nè più nè meno. Bisogna solo saperli valutare.
Certamente non passerei un minuto a giocare a ciò che nn mi interessa, pur di ammazzare del tempo...nintendo ds, kinect e robe varie nn mi dicono nulla. Ma se parliamo di prodotti di un certo livello, su console, o su pc, parliamo di prodotti completi da tutti i punti di vista e che sono come dei film interattivi.

Ultimamente il livello di qualità si è assestato, se non proprio è calato...speriamo ci si riprenda.
PGI-Bis16 Aprile 2011, 15:56 #10
Le domande di partenza sono legittime ma la realtà del business è un tantinello più inquietante. Parlo del modello di giochi online da social network.

Tempo fa ci fu un articolo su un big del settore che incamera valanghe di denari in tema, molto celebrativo e poco indagatore.

L'indagine in effetti avrebbe potuto rilevare che circa il 7% della popolazione umana soffre, in vario grado, di disturbi ossessivo-compulsivo (Solo una frazione, mi pare meno dell'1%, è da psichiatria).

L'ossessione compulsiva è una necessità irreale, cosciente, pervasiva temporaneamente soddisfatta da un'attività. Sento il bisogno di qualcosa, tengo un comportamento, il bisogno cessa (si attenua), dopo un po' ricompare, ripeto il comportamento, il bisogno cessa e così via.

Ci sono sedicenti videogiochi nella galassia predetta marchianamente corrispondenti a questo schema.

Ecco, questo è il modello di business. Per bontà d'animo potremmo pensare che ci si limiti a sfruttare un'ossessione già esistente ma non mi stupirei se si scoprisse che il meccanismo adottato sia quello di generare, nei soggetti predisposti, nuove ossessioni da soddisfare.

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